Dopo mesi di proteste da parte di migliaia di agricoltori italiani, il Governo ha raggiunto un accordo con il settore agricolo attraverso un emendamento al decreto Milleproroghe, che ha reintegrato l’esenzione fiscale, seppur in una forma “modulata” basata sul reddito dominicale e agrario dei coltivatori.
La Legge di bilancio 2024 non ha riproposto infatti le disposizioni introdotte con la Legge Finanziaria 2017, che prevedevano la non concorrenza alla formazione del reddito ai fini IRPEF dei redditi agrari e dominicali dei coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (IAP), iscritti nella previdenza agricola.
“Certamente l’uscita seppur graduale dal sistema di esenzione dall’Irpef ‘agricola’ comporta un onere aggiuntivo per le imprese agricole già in difficoltà e quindi rischia di peggiorare ulteriormente anche in prospettiva la redditività delle stesse. Va, tuttavia ricordato per completezza che l’eventuale base imponibile Irpef, parziale o totale che sia, sarà sempre costituita non dal reddito effettivo ma da quello catastale (dominicali ed agrari seppur rivalutati) e quindi permarrebbe comunque un criterio agevolativo rispetto a contribuenti di altri settori” ha spiegato Luca Bisignani, intervistato da Agrifood.Tech.
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